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ISSN 2421 – 4132 ONLINE

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  • Numero 2 - Mar-Apr 2017

    Il rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica nelle opere pubbliche: in particolare, il caso delle opere statali. Le insidie delle norme mai formalmente abrogate

    1. Premessa. Il problema, sotteso al presente contributo, nasce dalle possibili (e spiacevoli) implicazioni di ordine penale che potrebbero derivare dall’imboccare l’una o l’altra strada (cioè, come si preciserà in seguito, l’una o l’altra norma) che tuttora l’ordinamento formalmente indica in materia.

    È bene dare subito una (quasi scontata) avvertenza di ordine generale: tutte le volte in cui si interviene su un bene tutelato sotto il profilo paesaggistico occorre chiedere l’autorizzazione all’autorità competente (in via generale, Regione/Soprintendenza e Ministero per i beni e le attività culturali, a seconda dei casi).

    Ma il tema che viene qui in rilievo e che è oggetto di vivo e attuale dibattito è quello del rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica che, per quanto si dirà, può essere così formulato: se e quando la stessa viene a scadenza, ovviamente nei casi previsti dalla legge.

     

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    Pierluigi Rotili