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  • Numero 5 - Sett - Ott 2019

    Cenni in merito all’utilizzo agronomico delle acque di vegetazione

    1. Alcuni dati ricavati dagli studi agronomici della lavorazione dell’olio di oliva in Italia hanno rivelato che, negli ultimi anni, sono state prodotte, per anno, circa 265 mila tonnellate di olio.

    La Regione Puglia, la Regione Calabria e la Regione Sicilia hanno un’incidenza nella produzione nazionale pari all’85 per cento di tutto l’olio di oliva prodotto nel nostro Paese.

    Quel che resta della produzione afferisce alle Regioni Molise, Toscana, Liguria, Umbria ed Abruzzo.

    Data la grande propensione del nostro Paese alla lavorazione ed alla produzione dell’olio di oliva, può accadere che contadini e piccole imprese agricole scarichino acque reflue derivanti dalla lavorazione dell’oliva in luoghi non consentiti dalla normativa europea, nazionale e regionale.

    È questo il caso ricompreso nella sentenza in commento che, sostanzialmente, contiene alcune importanti considerazioni ed osservazioni in punto scarico delle acque di vegetazione.

    La Corte d’appello di Lecce, con sentenza del 9 febbraio 2018, aveva confermato la sentenza del Tribunale di Brindisi che condannò due agricoltori alla pena di mesi sei di arresto ed euro 8.000,00 di ammenda ciascuno, in quanto ritenuti colpevoli del reato di deposito incontrollato di reflui allo stato liquido di cui all’art. 51, comma 2, del d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22.

     

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    Nicola Enrichens