Numero 4 - Lug - Ago 2016
Esclusa la successione nel contratto di affitto per insussistenza della qualifica di coltivatore diretto in capo all’erede
Il caso. La Suprema Corte di cassazione, con la sentenza in commento, è stata chiamata a stabilire se vi è stata successione nel contratto di affitto agrario, esclusa dai giudici di merito per insussistenza della qualifica di coltivatore diretto in capo al ricorrente.
Affinché possa realizzarsi la successione nel diritto a continuare nella titolarità di un ordinamento produttivo, qual è l’impresa agricola e, quindi, possa instaurarsi un rapporto di affitto agrario, è necessario infatti che a favore del richiedente ricorrano tutti i presupposti soggettivi previsti dall’art. 49 della legge n. 203 del 1982, che consistono nell’avere la qualità di erede e nel fatto di avere esercitato e di continuare ad esercitare, al momento dell’apertura della successione, attività di lavoro agricolo in qualità di imprenditore a titolo principale o di coltivatore diretto.
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