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ISSN 2421 – 4132 ONLINE

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  • Numero 6 - Nov - Dic 2017

    Il miracolo italiano delle terre da scavo che non sono contaminate e non sono rifiuti anche se contaminate da rifiuti

    In Italia, quando si tratta di terre da scavo, tutto è possibile pur di arrivare a dire che non sono rifiuti. Specie se si tratta di terre da scavo derivanti da grandi opere come, ad esempio, la T.A.V. e l’ampliamento del G.R.A. di Roma.

    Intendiamoci subito: l’alternativa, ovviamente, non consiste nel riempire le discariche con terre da scavo.

    Nulla vieta, ed anzi è auspicabile, che le terre da scavo siano riutilizzate per ulteriori opere invece che andare in discarica; ma ciò non può che avvenire attenendosi scrupolosamente a quanto prescrive in materia la normativa comunitaria, e ricordando sempre l’insegnamento della Corte europea di giustizia secondo cui, in caso di dubbio, prevale il principio di precauzione e si deve applicare la disciplina sui rifiuti (e sul loro recupero). Specie quando si tratta di terre da scavo contaminate o pericolose.

    Purtroppo non è questa l’opinione del nostro Governo.

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    Gianfranco Amendola