Numero 6 - Nov - Dic 2020
La confisca in materia ambientale e la sentenza di proscioglimento ex art. 131 bis c.p.
- La vicenda processuale. La sentenza della Suprema Corte oggetto del presente elaborato si colloca nell’ambito della vicenda avente ad oggetto la contestazione a carico dell’imputato del reato di gestione non autorizzata di rifiuti [art. 256, comma 1, lett. a), T.U.A.]: in particolare, R. era stato condannato dal Tribunale di Roma per avere lo stesso esercitato con il proprio autocarro attività di raccolta e trasporto di «rifiuti urbani e/o speciali e non pericolosi prodotti da terzi consistenti in rottami ferrosi, lignei ed altri rifiuti in genere», in assenza della prescritta iscrizione all’Albo dei gestori a norma dell’art. 212, d.lgs. n. 152/2006.
Avverso la sentenza di primo grado la difesa formulava appello – convertito poi in ricorso per cassazione – deducendo il vizio di omessa motivazione in relazione alla istanza di esclusione della punibilità del reo per particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p.
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