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ISSN 2421 – 4132 ONLINE

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  • Numero 6 - Nov - Dic 2020

    La confisca in materia ambientale e la sentenza di proscioglimento ex art. 131 bis c.p.

    1. La vicenda processuale. La sentenza della Suprema Corte oggetto del presente elaborato si colloca nell’ambito della vicenda avente ad oggetto la contestazione a carico dell’imputato del reato di gestione non autorizzata di rifiuti [art. 256, comma 1, lett. a), T.U.A.]: in particolare, R. era stato condannato dal Tribunale di Roma per avere lo stesso esercitato con il proprio autocarro attività di raccolta e trasporto di «rifiuti urbani e/o speciali e non pericolosi prodotti da terzi consistenti in rottami ferrosi, lignei ed altri rifiuti in genere», in assenza della prescritta iscrizione all’Albo dei gestori a norma dell’art. 212, d.lgs. n. 152/2006.

    Avverso la sentenza di primo grado la difesa formulava appello – convertito poi in ricorso per cassazione – deducendo il vizio di omessa motivazione in relazione alla istanza di esclusione della punibilità del reo per particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p.

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    Ludovica Regard