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ISSN 2421 – 4132 ONLINE

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  • Numero 3 - Mag - Giu 2019

    La ragionevolezza come parametro e limite per l’applicazione del principio di precauzione in tema di classificazione rifiuti

    1. Premessa. Con la sentenza del 28 marzo scorso, nelle cause riunite C‑487/17 a C‑489/17, la Corte di giustizia dell’Unione europea è stata chiamata ad interrogarsi su un tema di interesse per produttori e detentori di rifiuti: quali sono i criteri da seguire per una corretta (conforme alla legge) classificazione di rifiuti cui possono attribuirsi i due codici speculari, le voci specchio per i rifiuti pericolosi (voce «MH» mirror hazardus) o non pericolosi («MNH» mirror non-hazardus)? In verità, questa tematica era stata già affrontata nel dettaglio dalle istituzioni comunitarie; in particolare, la Commissione europea, con la comunicazione del 9 aprile 2018, aveva fornito «orientamenti tecnici sulla classificazione dei rifiuti», dedicando un paragrafo proprio alle modalità da seguire per l’«assegnazione di una voce MH o MNH» (voce specchio di non pericolo); ma essendo tale provvedimento successivo rispetto ai fatti di causa, il Collegio non ha potuto prenderlo in considerazione, ed ha così avviato un’autonoma indagine esaminando il compendio normativo di riferimento alla luce del principio di precauzione, letto sulla scorta dei più recenti approdi della stessa Corte.

     

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    Alfredo Scialò