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ISSN 2421 – 4132 ONLINE

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  • Numero 3 - Mag - Giu 2018

    L’accesso universale all’acqua potabile di qualità come Obiettivo di sviluppo sostenibile e diritto umano fondamentale: sviluppi recenti e possibili evoluzioni future in ambito UE

    1. L’accesso universale all’acqua potabile in ambito internazionale: le azioni promosse dall’Assemblea generale dell’ONU e il riconoscimento del diritto umano all’acqua. A partire dal 1980, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sollecitato l’adozione, da parte di Stati membri ed organizzazioni internazionali, di azioni concrete per promuovere l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, dapprima mediante la proclamazione delle «International Decades for Actions», più di recente attraverso l’adozione, con l’Agenda 2030, di uno specifico Obiettivo di sviluppo sostenibile relativo all’accesso e alla gestione sostenibile della risorsa idrica (Sustainable Development Goal 6 – Ensure availability and sustainable management of water and sanitation for all). L’Obiettivo, che si compone complessivamente di sei traguardi, fissa due specifici target dedicati alla «qualità» della risorsa, il primo, il target 6.3, si propone di «migliorare entro il 2030 la qualità dell’acqua eliminando le discariche, riducendo l’inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose, dimezzando la quantità di acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente il riciclo e il reimpiego sicuro a livello globale»; il secondo, il target 6.6, mira invece a «proteggere e risanare entro il 2030 gli ecosistemi legati all’acqua, comprese le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, le falde acquifere e i laghi».

     

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    Francesca Spagnuolo