Numero 2 - Mar-Apr 2018
I confini instabili della responsabilità alimentare degli Stati: la precauzione e la prevenzione
Abstract – Il diritto alimentare costituisce un crocevia di interessi parimenti considerati meritevoli di tutela negli ordinamenti giuridici, ma sovente confliggenti tra loro: nello scambio di prodotti alimentari, infatti, si confrontano e scontrano l’interesse all’equa distribuzione delle risorse alimentari tra tutti gli uomini, l’interesse delle imprese al profitto ed alla differenziazione dei relativi prodotti sui mercati, l’interesse della collettività alla circolazione nei mercati di prodotti sicuri secondo la miglior scienza del tempo, l’aspirazione della scienza al progresso anche nell’ambito della trasformazione genetica alimentare ed infine l’interesse dei consumatori a disporre di tutte le informazioni utili al fine di compiere scelte di acquisto consapevoli. L’oneroso compito di bilanciare gli interessi esposti spetta alle autorità pubbliche, statuali e sovranazionali, le quali all’uopo si servono dei princìpi di prevenzione e precauzione, che consentono di volta in volta di accordare preferenza all’un interesse rispetto all’altro e soddisfare un’esigenza rispetto ad altra. Il tentativo di bilanciamento emerge palesemente dalla normativa in materia di organismi geneticamente modificati, di cui alcuni aspetti – in particolare, quelli afferenti la commercializzazione – appaiono ispirati dal principio di prevenzione e dalle esigenze del mercato, mentre altri aspetti – segnatamente, quelli in materia di coltivazione – sembrano guidati dal principio di precauzione e dalle esigenze dei consumatori.
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